Terremoto in Siria: la vita dei terremotati di Aleppo
Ha superato i 45 mila morti il bilancio delle vittime del terremoto del 6 febbraio in Turchia e in Siria, secondo un ultimo bilancio pubblicato sul sito della Reuters. Bilancio destinato ad aumentare ulteriormente, con numerosi dispersi ancora sotto le macerie di 264 mila edifici distrutti.
L’Associazione Amici di Santina Zucchinelli ONLUS decide di aiutare le persone colpite dal terremoto in Siria, con speciale attenzione alla Città di Aleppo. L’iniziativa è stata collegata alla promozione del libro MARTIN #VoltiDiSperanza N.40. Il ricavato della serata di sabato 25 marzo 2023 presso il Monastero Benedettino di Santa Grata in Via Arena a Bergamo è stato di Euro 2487.
Ecco il denaro erogato in data 29 marzo 2023, solo 4 giorni dopo l’evento
Cari Amici di Santina la presentazione del libro Martin, ieri a Bergamo Alta, è stata veramente un successo. La gente presente numerosa ed interessata, ottimi relatori, la moderatrice splendida anche dal punto di vista professionale. Un evento che aprirà le porte ad altre numerose presentazioni. Per ultimo ma non meno importante il regista, l’autore del libro, beh avete capito il nostro Don Gigi, terrorizzato fino all’ultimo istante ( come sempre), ha concluso egregiamente l’incontro, proprio come sa fare “lui”. Complimenti a Don Gigi ancora una volta hai fatto centro La S. Messa, presieduta da Mons. Viganò, ci ha permesso di terminare la presentazione del libro, in preghiera. È stata veramente una splendida esperienza. Il tutto si è chiuso con una cena in allegria!!
Silvia Bonicchio
Segretaria dell’Associazione Amici di Santina Zucchinelli ONLUS
Ecco il denaro erogato invece al Patriarcato Latino di Gerusalemme per Aleppo erogato nella stessa data del precedente 29 marzo 2023, a soli 4 giorni dall’evento.
Ad introdurci alla serata è stato il commovente scritto di Mons. Nareg Luis Naamo Rettore del Pontificio Collegio Armeno a Roma e come Esarca degli armeni cattolici a Gerusalemme.
Ecco la commovente lettera di Mons. Nareg.
Buongiorno a tutti voi al nome del mio popolo siriano che ne faccio parte vorrei ringrazia Don Gigi e voi tutti voi della Associazione Amici di Santina ONLUS per tutto quello che state facendo per aiutare la nostra gente sofferente dopo questo terribile terremoto.. Ad Aleppo la città più colpita ancora abbiamo centinaia de famiglie che sono rimasti senza niente e hanno trovato rifugio presso le sale delle chiese dove alloggiano e mangiano e passano il loro tempo .. Sapete molto bene la situazione della Siria da decine di anni a causa della guerra e non ci voleva questo terremoto che ha aggravato molto la situazione del nostro popolo sofferente . Ogni goccia del vostro aiuto simbolico può cambiare e salvare una vita veramente .!!! Grazie al mio nome come rettore del pont. Collegio Armeno e come Esarca degli armeni cattolici a Gerusalemme , che il buon Dio vi restituisca di grazie serenità e pace in tutto il mondo
Mons. Nareg luis Naamo
25 marzo 2023
Tra i terremotati di Aleppo regna lo sconforto. Si muovono tra le macerie delle loro abitazioni cercando di portare via quel che possono. Le ruspe abbattono i palazzi lesionati e inagibili. Le giornate sono scandite dai pasti. La testimonianza di Elia Kajmini, regista, autore teatrale che, da sfollato, presta la sua opera nel Terra Sancta College dove i frati ospitano 1.500 persone. La solidarietà del ministro generale dell’Ofm, padre Fusarelli
“La situazione è sempre più tragica. Con il passare dei giorni emerge davanti ai nostri occhi una distruzione inenarrabile: case, palazzi, uffici sbriciolati. Le scosse continuano e, anche se di minore intensità, fanno tremare gli edifici rimasti ancora in piedi che sono sempre più a rischio crollo. Aleppo è stata in gran parte spazzata via. Non sono bastati 12 anni di guerra e sei di assedio a distruggerla, ma un tremendo sisma lungo un minuto”: dal Terra Santa College di Aleppo, dove si è rifugiato con moglie e figlia dopo la scossa del 6 febbraio, a parlare al Sir è Elia Kajmini, regista, autore teatrale e responsabile del centro “Arte e Psicologia” (Art and Psychology) che opera all’interno dell’istituto. Elia collabora con padre Samhar Ishak, direttore del Terra Sancta College dove sono accolti circa 1.500 terremotati, erano 2.500
all’indomani della scossa. Il numero dei morti è arrivato a 40mila e migliaia sono i dispersi, per un bilancio che si aggiorna ora dopo ora. I soccorritori continuano a scavare nella speranza di trovare persone ancora in vita. Come è accaduto, per esempio, ad Antakya, in Turchia, dove due fratelli di 8 e 15 anni sono stati estratti vivi 181 ore dopo il terremoto. Doppio salvataggio a Kahramanmaras (Turchia), una donna e un ragazzo di 17 anni sono stati tratti in salvo questa mattina dopo 8 giorni dal terremoto. Veri e propri miracoli. Sul piano degli aiuti alla Siria la situazione dovrebbe migliorare ora che il presidente siriano Bashar al-Assad ha deciso di aprire i due valichi di Bab Al-Salam e Al Ra’ee per consentire la tempestiva consegna di aiuti umanitari. Per il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “l’apertura di questi valichi, oltre a facilitare l’accesso umanitario, accelerare l’approvazione dei visti e facilitare i viaggi, consentirà l’ingresso di più aiuti, più velocemente”.
Ad Aleppo regna lo sconforto. “Ogni giorno che passa veniamo a sapere notizie di gente morta, ricoverata, traumatizzata, dispersa. Un elenco lungo di amici, conoscenti, parenti che si aggiorna drammaticamente. La popolazione è sconfortata, frustrata, delusa. Il senso di abbandono pervade la gran parte degli aleppini – racconta -. Non è bastato l’arrivo in città dei primi convogli di aiuti a ridare un po’ di speranza, nemmeno la visita di una delegazione dell’Oms. Domenica 12 febbraio abbiamo organizzato qui al centro una festa per i bambini con il teatrino delle marionette e dei piccoli regali per donare loro un sorriso e sollevare il morale alle loro famiglie.Le giornate nel Terra Sancta College scorrono lentamente scandite dai pasti: “tre al giorno, la colazione, il pranzo, che viene preparato nella grande mensa della parrocchia latina e trasportato coi furgoni al College, e la cena. Pane, formaggio, riso, hummus, un po’ di verdura è tutto quello che si riesce reperire. Dare da mangiare a 2000 persone non è facile in queste condizioni. Grazie a Caritas Siria e ad altre agenzie umanitarie sono arrivati materassi, coperte, kit sanitari e medicine. L’allentamento delle sanzioni da parte americana sembra aver favorito l’arrivo di aiuti, vediamo se continuerà così” afferma Elia. Fuori i grandi cancelli del College si sentono i mezzi pesanti scavare e abbattere le case dichiarate inagibili perché pericolanti. “I proprietari hanno avuto solo il tempo necessario per portare via il possibile e poi giù con le ruspe. Chi ha l’abitazione in buono stato non intende rientrare perché ha paura. La mancanza di energia elettrica aumenta le difficoltà quotidiane e la paura fa il resto”. “Siamo tutti consapevoli che ci aspettano tempi duri – conclude Elia -. Sappiamo cosa ci aspetta ma non sappiamo che cosa fare senza aiuto”.
In seguito al nostro invio qui provato Mons, Narek in data 26 maggio 2023 a Roma mi consegna un dettagliato report di spesa che qui alleghiamo:
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A Knaye 80% di case crollate. Non lo sa nemmeno la piccola comunità cristiana che abita i tre villaggi a maggioranza cristiana della Valle dell’Oronte, Knaye, Yacoubieh e Gidaideh, nel Governatorato di Idlib, roccaforte nelle mani dei ribelli che combattono contro il regime del presidente Assad. Padre Hanna Jallouf, è il parroco di Knaye, ma si trova a Damasco perché impossibilitato a fare rientro nella sua parrocchia, distante solo 50 km. da Idlib. Dal 6 febbraio scorso è in contatto continuo con il suo confratello padre Luai Bsharat che a poche ore dalla scossa aveva così descritto all’ong Pro Terra Sancta la situazione nei villaggi cristiani: “Il Signore mi ha salvato da una morte certa. La mia chiesa e gran parte del convento sono completamente fuori uso. Passiamo molto tempo con la gente per curarla e visitarla. La maggior parte delle case sono danneggiate. Grazie a Dio, il Signore ha salvato le nostre vite, ma tantissimi vicini sono morti anche se non riusciamo ancora a dare un numero preciso. Gli aiuti fanno fatica ad arrivare e le comunicazioni sono spesso interrotte”. “Padre Luai sta bene e cerca di fare quel che può per stare vicino alla gente terremotata – conferma al Sir padre Hanna -. Passa a trovare i nostri fedeli rifugiati nei centri di accoglienza e nelle tendopoli. L’80% delle case di Knaye sono crollate. In questi giorni sta stilando un bilancio dei danni delle chiese e delle strutture ecclesiali. La sua chiesa a Yacoubieh non è agibile al culto, anche a Knaye è lo stesso. Qui, con l’aiuto di alcuni fedeli, ha spostato i banchi, dato una pulita alla chiesa e una sistemazione al tetto”.
La lentezza degli aiuti sta spingendo molte famiglie a lasciare Aleppo e Latakia, le città più danneggiate, alla volta di Damasco. “Stanno arrivando tante persone – conferma il francescano – e per questo stiamo aprendo le porte dei conventi della capitale. Domenica scorsa tra noi è venuto a portare la sua solidarietà e quella di Papa Francesco alle famiglie giunte da Aleppo, il card. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria”.Il saluto del ministro generale ofm. Ai frati della Siria è arrivata anche la solidarietà e la vicinanza del Ministro generale dell’ordine, padre Massimo Fusarelli, attualmente in Colombia.
“Cari fratelli della Siria, continuo ad essere vicino a voi e alla vostra gente in questo dramma di morte e di dolore. So bene – si legge nel messaggio pervenuto al Sir – che la nostra presenza e l’aiuto che state offrendo è un segno grandissimo, come sempre i frati di Terra Santa hanno fatto nei secoli. Seguo gli sviluppi e gli aiuti che come Ordine stiamo raccogliendo. Un fraterno abbraccio in attesa di vederci nella vostra terra tanto ferita. Pace e bene con la benedizione di San Francesco. Il mio saluto a tutti i frati che sono lì, uno per uno”.