E’ la proposta di adozioni a distanza per tre anni (2022-25 ) di 10 bambini a Saigon, tutti sieropositivi, con una offerta annua di Euro 300 per un totale di 900 Euro per bimbo.
L’importo di Euro 3000 suddiviso in 300 Euro per 10 bambini, sarà versato in un’unica soluzione di Euro 3o00 allo scadere dell’anno al Centro Mai Tam dei padri camilliani in Vietnam. La peculiarità del programma è il fatto che sarà gestito direttamente da Padre Giovanni e Men, nostri Responsabili a Saigon e Hanoi. Iniziamo mettendo la lettera di richiesta dei padri camilliani . Con la nostra tradizionale chiarezza pubblichiamo:
ECCO LA LETTERA DI SAIGON IN VIETNAM
Come potete vedere dalla tabella qui sotto riportata ecco il programma dei nostri pagamenti:
ANNUALITA’ | DATA | IMPORTO EURO 3000 |
PRIMA RATA | 14 SETTEMBRE 2022-2023 | Euro 3000 |
SECONDA RATA | SETTEMBRE 2023-2024 | Euro 3000 |
TERZA RATA | SETTEMBRE 2024 -2025 | Euro 3000 |
TOTALE | TRE ANNI | EURO 9000 |
VERSAMENTO PRIMA ANNUALITA’ DEL PROGRAMMA ANNO 2022-2023
Dopo aver espletato tutti i dovuti controlli, in data 14 settembre 2022 il nostro Tesoriere Dott. Luigi Pacini ha firmato un ordine di bonifico per Euro 3000 per il Centro dei Camilliani Mai Tam di Saigon in Vietnam, come qui sotto viene illustrato dalla ricevuta
In data 19 settembre 2022, Padre Giovanni, Direttore del Mai Tam Center di Saigon ci invia la seguente ricevuta dando così ufficialmente inizio al programma triennale di adozione a distanza dei 10 bambini sieropositivi
I. REGALA UN SORRISO A SAIGON IN VIETNAM
Una delle attività più coinvolgenti che la nostra Associazione Amici di Santina Zucchinelli Onlus svolge fin dal suo inizio, è quella delle adozioni a distanza. Forse è bene ricordare brevemente lo spirito di queste adozioni, perché è lo stesso spirito con il quale abbiamo “adottato” a distanza i dieci bambini che fanno parte del nostro programma “Regala un sorriso a Saigon in Vietnam 2022-23-24”.Il progetto di queste nostre “adozioni” si risolve nell’arco temporale di tre anni; l’impegno economico è di 300 euro l’anno per un totale di 900 euro. Parlare di soldi, però, può allontanare dall’impegno in sé, che è di tutt’altra natura. In realtà, non siamo noi ad aiutarei bambini sieropositivi, ma sono loro e le loro famiglie ad aiutare noi. Immaginatevi di iscrivervi ad un corso universitario di tre anni per ottenere un diploma di maturità interiore cristiana.
Certamente questa scuola di tre anni non prepara per tutta la vita, ma bisogna vedere questo corso triennale nella logica della formazione permanente della persona che oggi tanto viene perorata da psicologi e psichiatri – dimenticando la dimensione spirituale della fede. Prima di proporvi i profili dei dieci bambini, voglio chiedervi una cosa: con quale spirito affrontate questa adozione? Avete nel cuore la prospettiva di ricevere, o vi limitate a quella buonista del dare? Quel tipo di adozione a distanza, com’era nata trent’anni fa, in cui si adotta un negretto dal nome strano, poi per Natale e Pasqua arriva la letterina con una foto sdolcinata, un tema, un disegno… e con le lacrime agli occhi dite: “Guarda che bello, il mio bambino!”. Come fosse una bambola, un cagnolino o un gattino … Poi, la preoccupazione dei migliori: “Devo interessarmi di più per la scuola, la formazione …”. Ho conosciuto persone che in perfetta buona fede o totale stupidità hanno inviato migliaia di euro in Kenya, o in altri paesi dove abbiamo adozioni a distanza, che hanno arricchito la cosiddetta persona di fiducia o l’Associazione … Se pensi così di noi, sei fuori strada! Il problema vero non sono i bambini che tu aiuterai: il problema sei tu e lo spirito con il quale leggi queste righe.
Non pensare a loro, pensa a investire su te stesso, sulla tua formazione interiore… e per quella, per formare il tuo volto interiore, 900 euro mi sembrano un investimento ottimo, molto più efficace di quello che investiresti dall’estetista che potrebbe togliere una ruga o un difetto dal tuo volto esteriore … Allora, mi chiederai, quale è l’idea? Semplice: quella di coinvolgerti! Se accetti di prendere in adozione a distanza uno dei dieci bambini sieropositivi che abbiamo selezionato, dovrai riempire un formulario. In seguito entrerai in una chat di WhatsApp che si compone delle dieci persone del nostro corso in umanità, le 10 persone che hanno deciso di adottare per tre anni i bimbi. In quella chat ci sarò anche io, ci sarà Silvia, la coordinatrice dei nostri programmi, Padre Giovanni e Men dal Vietnam. Dopo che tutti i genitori adottivi a distanza avranno versato la loro quota, sulla chat vi mostreremo ogni anno le ricevute dei bonifici per l’importo di 3000 euro (ovviamente parliamo un conto trasparente e una transazione altrettanto trasparente) che ci manderà Padre Giovanni. Ogni mese, Padre Giovanni distribuirà ai 10 bimbi l’equivalente di 25 euro per medicine, cibo o scuola: sono le tre voci sulle quali abbiamo deciso di intervenire in Vietnam Tutti i bambini di tutti i nostri programmi in tutto il mondo ricevono la stessa somma: certo, è poca cosa, ma non ci sono distinzioni tra i bambini inseriti nei programmi di Kenya, Vietnam, Messico, Perù… : tutti sono uguali e tutti ricevono lo stesso trattamento. Molto diverso invece è l’approccio ai ragazzi: in Messico, ad esempio, sono vittime della violenza dei narcos; in Iraq, invece, sono vittime della violenza dell’Isis e del terrorismo islamista.
Bene, la chat di cui vi parlavo ci serve anche per i nostri incontri mensili: è un impegno che vogliamo sia rigorosamente rispettato, anche nel tempo; normalmente, questo incontro dura un’ora e si svolge la sera via zoom. In quell’incontro, Padre Giovanni ci dirà come stanno i bambini, come sono stati impiegati i soldi, e poi ognuno di noi racconterà com’è andato il mese, nel tentativo di creare una piccola comunità. Fuori da questa chat e da questi incontri online non esistono letterine di Natale, Pasqua, o disegni e foto sdolcinate, perché sarà invece qualcosa di più. Stiamo verificando se le famiglie abbiano la possibilità di collegarsi con noi nella riunione: non tutte insieme, ma una famiglia al mese, in modo che tutti i dieci donatori in Italia conoscano non solo il proprio bimbo, ma anche gli altri bambini. Insomma, la mia idea è che voi non vi troviate ad adottare una famiglia in modalità puramente emotiva, ma che, con grande intelligenza e partecipazione, ognuno di voi condivida la vita con i dieci ragazzini del Centro Mai Tami! Questo è il nocciolo del programma: quello della condivisione e della maggiore ricchezza interiore nel confronto con storie dolorose, come quella di Tay, Nhan, Huy… Al termine del corso triennale sarebbe davvero una bella conclusione andare tutti insieme in Vietnam per vivere e dormire nella famiglia che avete sostenuto e conosciuto: quindi, non portare i bambini in Vietnam ma portare gli italiani in Vietnam: TUTTA UN’ALTRA COSA VERO? E se non fosse possibile il viaggio? Ci rimarrebbe nel cuore una esperienza che avrà cambiato la vita ed il modo di vedere i poveri. “Ma Gigi, perché solo tre anni?”. Perché le situazioni che seguiamo sono in emergenza e te ne accorgerai e, passati tre anni, normalmente un’emergenza è superata; e poi perché se il corso ti è piaciuto, puoi fare altre esperienze simili: puoi aderire a un programma in Perù, dove seguiamo bambini in grave povertà, oppure in Messico dove abbiamo bambini vittime di violenza … In alcuni programmi, i bambini sono morti oppure si sono aggravati al termine del triennio: nessuna paura! Questi casi non vengono abbandonati e non sarai tu a dovertene fare carico: ci penserà l’Associazione tutta, come è avvenuto per la mamma di Santina, Everline, morta di Aids e che abbiamo seguito con dialisi e trasfusioni fino alla fine! Ti ho detto tutto. Se sei pronto, ora ti parlo dei dieci bambini sieropositivi di Saigon.
II. L’INCONTRO CON I BAMBINI DEL PROGRAMMA 2022-2025
Inizia nel settembre 2022 un programma di aiuto triennale che si concluderà nel 2025. Di seguito vi propongo sinteticamente il profilo dei dieci bambini, indicandone il nome e le problematiche; a coloro che intraprendono invece la scelta di adozione a distanza vengono fornite alcune semplici notizie su come si impiegano le risorse dei fondi in una chat a loro riservata. Eccoci allora a presentare le bambine ed i profili sono pubblicati nel nostro libretto HIEN, #VoltiDiSperanza N.38 pagina 81
REGALA UN SORRISO IN VIETNAM 2022-24
Sono in volo da Hanoi a Doha nel Qatar. Il 51mo viaggio di solidarietà si conclude con loro. Ho ancora nelle mie orecchie le loro grida, la loro saliva sul mio volto. Sono i piccolini del centro Mai Tam, Madre della Speranza di Saigon. Tale centro raccoglie 80 malati di HIV il più piccolo ha 4 mesi la più grande Hien ha 19 anni, poi ci sono loro sette madri sieropositive.Padre Giovanni ha il volto giovane e leggi nei suoi occhi forte carattere, immensa dolcezza e determinazione: tutte qualità legate insieme da entusiasmo! Ti spara nel cuore una formidabile cura di amore. Sono pieno di nostalgia, con fatica sono salito in auto per l’aeroporto e con ancora più fatica sono salito in aereo per il Qatar. Questa notte da Doha un aereo mi porterà a Milano. Loro ci sono, sono in me, le piccoline ed i piccolini che all’inizio del viaggio mi hanno ubriacato, mi hanno stregato. Giunto al Centro Mai Tam una piccola bimba sieropositiva, che non ha più di due anni, si intrufola tra le mie gambe ed inizia a giocare con i miei scarponcini. La piccolina senza volerlo mi fa capire che devo levare le scarpe, come è uso in tutte le case del Vietnam, con il suo gioco innocuo e semplice. Torno indietro, mi levo gli scarponcini e sembra indispettita per averle tolto un nuovo giocattolo. La guardo è dolcissima e mi chiedo quale sia la colpa per questa malattia troppo comune in Vietnam! La bimba di nome Maria non si scompone, i suoi occhietti buoni e furbi propri dell’innocenza che fa trasparire ogni sentimento, guarda i miei piedi con le calze bianche, guarda i miei scarponcini da trekking e non ha dubbio sceglie gli scarponcini. Deve essere attratta dal color arancione delle rifiniture e delle stringhe e così ha inizio un nuovo gioco: prende tra le manine piccole la calzatura e si diverte a sfilare le stringhe…. Giunge un’altra piccolina della stessa età, con un biberon pieno di acqua, e questa decide invece audacemente di saltarmi subito tra le braccia ed una volta in braccio mi ficca in bocca il biberon e mi costringe a bere. Bevo due sorsi e poi vedo Maria che sta tirando i miei pantaloni, vuole anche lei stare in braccio e per catturare la mia attenzione mi dà un bacetto sulla mia mano sinistra, vede l’ orologio nero e cerca di prenderlo, ma capisce che non è semplice. La prendo in braccio e felice mi abbraccia. Queste due bambine in cinque minuti hanno tolto sia stanchezza che preoccupazioni. Giungono tutti gli altri bambini ed a rimettere un po’ di ordine giunge anche Padre Giovanni. Mi saluta con un abbraccio e mi mette subito a mio agio. Parlo a lui del nostro recente lavoro in Kenya con i bambini malati HIV e lui mi descrive il bellissimo lavoro che svolge. Apre nel mio cuore il desiderio di fare qualche cosa per loro. Lui mi ferma e mi dice: “Noi siamo contenti che tu sei venuto qui, basta questo oggi!” Padre Giovanni è davvero commosso per la mia presenza ed io provo una santa invidia per la sua età, per il suo entusiasmo e soprattutto per la sua missione. Al piano di sopra vi è il più piccolo nella culla. Lui è stato abbandonato dalla mamma all’ospedale. La piccolina che prima mi ha dato il biberon mi tira una mano. La guardo, ma che bella cinesina esclamo, nel mio cervello che accomuna i tratti orientali indebitamente a quelli cinesi, anche dopo anni di discernimento e distinzione tra cinesi, giapponesi, coreani, vietnamiti e mongoli… Ma sempre alla fine per me gli occhi a mandorla sono quelli semplicemente cinesi. Mentre il mio cervello muto esclama così, Padre Giovanni mi chiede di prendere in braccio la piccola Nhien, che abbiamo poi adottato a distanza. Nhien è nata il 15 gennaio 2018 e quando aveva solo due giorni è stata abbandonata per la strada nella provincia di Dong Nai, non aveva neppure un nome. Alcuni passanti la vedono e la portano ad un ospedale pediatrico dove vive per otto mesi, le infermiere si accorsero che era sieropositiva ed hanno contattato prima la pagoda buddista e poi il Mai Tam Center dove la piccolina ora vive. Don Gigi, la bambina è buddista, loro accolgono solo gli orfani sani, quelli malati li scartano! L’abbiamo presa noi. La stringo forte forte al mio cuore e la piccolina fa altrettanto spinta da un forte e naturale bisogno di affetto a lei negato. “Padre Giovanni: ascolta questa sera prendo la bimba, la impacchetto e la porto in Italia io, questa bambolina!” Il sacerdote mi guarda e a bassa voce inizia a parlarmi: “Si vede dal tuo atteggiamento che vuoi un sincero bene a questa bimba, io è da alcuni anni che compio questo servizio e ti dico che Nhien si è accorta che non stai giocando con lei, ma che le hai detto qualcosa di vero! Sarà un dramma tra pochi minuti quando la saluterai. Scoppierà a piangere. Tu vai pure, ci penserò io a prenderla in braccio per te. Ma ti dico una cosa lei oggi ti ha voluto sinceramente bene. Custodisci nel cuore questo suo amore puro. Ti farà bene quando guarderai alle cicatrici della tua vita”. Facendo così il padre tocca la cicatrice che ho sul braccio sinistro, una vecchia cattiva ferita che proprio non ricordavo in quel preciso momento. Probabilmente lui non sa il valore forte e simbolico di quel brutto taglio che vorrei dimenticare, che mai vorrei aver avuto… Mi scuote quella sua profetica provocazione. Lui non sa, ma io conosco bene il significato di quella ferita dalla quale non sono mai guarito.
Ma la cosa più forte che fa rischiare al mio cuore un infarto è la piccolina Nhien. Anche lei probabilmente guidata dal gesto semplice e diretto di Padre Giovanni guarda la cicatrice e poi? La bacia tre volte e la accarezza per pulire la sua saliva! A quel punto dai miei occhi scendono due lacrime. Il padre non capisce, poi intuisce e…. Mi dice diretto con un dolce sorriso vietnamita: “Ti fa ancora male questa vecchia cicatrice vero, sembra il segno di un coltello? È come ancora aperta nel tuo cuore e le tue lacrime lo mostrano. Ci sono cicatrici nella vita che non si dovrebbero mai avere e che ti cambiano la vita, ci sono cicatrici brutte e questa per te non è brutta è bruttissima. È una ferita che dal tuo braccio è arrivata dritta al cuore e lo fa sanguinare anche oggi. Io padre non so cosa sia, ma so che esiste una cura, una medicina forte e so come si chiama: si chiama Nhien. Se è vero che io ti ho fatto soffrire con quel ricordo è vero che Lei con quel gesto semplice e gratuito di baciarti la cicatrice, di bagnarla con la sua saliva e poi di accarezzarla per asciugarla è stato per te un gesto potente di amore, di misericordia, di totale dolcezza. Don gigi sappi bene che Dio è così! Esattamente così, come Lei, si avvicina a te, ti bacia le tue cicatrici, le bagna con la sua saliva e le accarezza, quasi a dirti: “Coraggio, io so cosa è avvenuto! Ma a me non fa problema, devi riuscire a perdonare chi ti ha fatto questo e soprattutto a perdonarti! Il diavolo con i suoi artigli ti può ferire, ma una bimba di può curare… Ed è addirittura buddista!” Che forte questo nostro Dio, pazzo di amore, che non guarda alla religione per guarire, ma guarda il cuore! Forse Monsignore tu non sei venuto qui per aiutarci, ma per ricevere da noi, dalla tua Nhien una cura e secondo me partirai da qui turbato, ma con una profonda pace nel cuore. Capita spesso non sei l’unico!” Quel giovane prete e quella bimba in quella sera avevano fatto qualcosa di così grande e profondo quanto semplice e nascono. Dio fa proprio così, non ama il chiasso ed i giochi di prestigio per strabiliare. La piccolina in quel momento mi strinse forte il collo e mi regalò uno stupendo sorriso che nessuna macchina fotografica potrebbe riprodurre perché fatto con il cuore. Non riuscivo a parlare avevo un nodo alla gola, continuò lui a parlare, Padre Giovanni: “Vivendo così come fai tu ci si può far male, tagli del genere capitano una volta nella vita, ma Papa Francesco ci dice che meglio una chiesa ferita come il tuo braccio, che ammuffita perché chiusa tra denaro e potere… Continua così, non farai carriera e per questo hai lasciato il Vaticano, ma forse vivrai più autenticamente il Vangelo che chiuso la dentro tra talari filettate! Ora vai, la piccolina piangerà ma ha svolto con te la sua missione”. Con dolcezza il Padre Giovanni stacca la bambina che scoppia in forte pianto, sono io a riempirla di baci questa volta. Inghiotto le sue lacrime, la sua saliva il suo muco tutto confuso nei suoi lacrimosi grandi e dolci.Ciao piccola Nhien, una bimba buddista e sieropositiva ha curato la mia cicatrice e ha riempito il mio cuore di pace, vado verso il portone, sento le strilla della piccolina. Chiudo il portone, per dirigermi al mio alloggio, dall’ altra parte il pianto di Nhien, da questa parte un cuore in paradiso: gli artigli del demonio nulla possono su Dio e i suoi angeli. Uno di questi angeli io l’ho conosciuto abita a Saigon e si chiama Nhien, ma da quella sera la piccolina abita nel mio cuore e guardando la ferita non ricordo solo il demonio che mi spaventa, ma i tre baci dolci di Dio e…. la sua saliva che dona pace.
Il numero dei nostri bambini adottati nel mondo sale a 187. Era il 4 maggio 2014, quando in Brasile con il Dottor Marco De Murtas abbiamo iniziato il primo programma di adozione a distanza, per una favela sull’acqua ricca di povertà e sporcizia a Salvador de Bahia, una delle città più eleganti ed antiche di tutto il Brasile in puro stile coloniale. L’esperienza da allora si è arricchita ma ha mantenuto fermi i punti salienti dell’esperienza: non noi adottiamo i piccoli, ma i bimbi adottano noi e la nostra vita. Perché al tremine di tre anni, chi termina il programma deve essere diverso da come lo ha iniziato… e così è successo per molti di voi. Nel nostro programma abbiamo una valida Responsabile di nome Silvia e la Signora gestisce in modo chiaro e severo il programma. Chi entra nel programma entra in una chat di dieci persone nella quale ci si conosce, si prega e si incontrano i bambini. Dunque i 300 euro annuali, sono solo un ultimo dettaglio di un impegno che esige tutto il cuore. E così dal 4 maggio 2014 ad oggi abbiamo viaggiato per Brasile, Messico, Perù, Gaza, Kenya, Iraq e Vietnam: sette nazioni nelle quali abbiamo scavato povertà e storie talvolta strazianti di bambini alcune volte morti durante il programma: la prima che volgio ricordare è Hu Tung in Viatnam ad Hanoi, un ragazzo disabile morto il 1 giugno 2015, seguito dalla piccola Bruna accoltellata dallo zio a Salvador de Bahia il 13 ottobre 2015… I bambini che scegliamo sono i casi limiti di dolore e sofferenza, si tratta di un primo aiuto ed il programma inesorabilmente dura tre anni, per poi passare ad altre emergenze. Ed in ogni paese che visitiamo vi è uno stigma che accomuna i bambini: in Brasile l’alcolismo dei genitori, in Perù sono bambini vittime di violenza sessuale, in Kenya e Vietnam tutti sieropositivi, in Iraq orfani di guerra, in Messico vittime della violenza dei narcos, a Gaza orfani di guerra…Ed arriviamo così a questo nuovo programma che si apre tra tante difficoltà: chi immaginava una pandemia e poi una efferata guerra in Ucraina, alle porte dell’Europa? Mi rendo conto che fare la carità oggi è difficile più di un tempo, ma per questo ancora più meritevole. I bambini che abbiamo scelto in Vietnam sono dieci, una di esse è San Tina che ha voluto adottare Silvia Bonicchio, la Responsabile che con il suo esempio sprona altre nove generose persone a seguire il suo esempio. Come per il libretto di Arminda in Messico, anche in questo libretto dal titolo Hien, il 37mo della nostra collana #VoltiDiSperanza metteremo un breve profilo dei bambini, senza però entrare nei dettagli come abbiamo fatto per le piccola San Tina, ai genitori che vorranno adottare i 9 bambini rimasti nella chat comune indicheremo informazioni più accurate. Anche sulle fotografie saremo molto sobrii perché sulla tutela dei minori il nostro Avvocato Paolo Amoroso è ancora più rigoroso ed esignete di Silvia. Mi sembra di avervi detto tutto ed allora procedo a raccontarvi chi sono i 9 piccoli che abbiamo preso in adozione a distanza al Mai Tam Center dei Camilliani a Saigon: tutti bambini sieropositivi.
Nguyen Thanh Nhan è nato l’11 febbraio 2016. Nhan e suo fratello sono stati abbandonati vicino al mare nella provincia di Phan Thiet quando i loro genitori sono morti di AIDS. Il suo fratello maggiore si chiama Hug aveva già contratto l’AIDS quando è giunto al Mai Tam Center ed era in fin di vita ed è morto. Il piccolo Nahn ha problemi con la parola, non può pronunciare correttamente le parole, e quindi ha gravi difficoltà di comunicazione. Ora sta crescendo più serenamente nel centro ed il suo difetto con il linguaggio sta corregendosi con l’aiuto di validi specialisti. Il prossimo anno entrerà così nella scuola primaria.
Nguyen Hoang Minh Anh è nata il 7 ottobre 2021,non ha ancora compiuto un anno. Durante la Pandemia del Coivd Minh Anh è stato abbandonato vicino ad un negozio di canna da zucchero, una donna al negozio la vista e l’ha portata ad una pagoda affidandola ai monaci, i monaci hanno trovato per lei una famiglia in adozione, ma quella famiglia durante un controllo medico si accorge che la bimba è HIV ed allora rifiuta l’adozione e affida la piccolina di un solo mese al Mai Tam Center di Saigon.
Ho Van Tinh è nato il 16 maggio 2018. Tinh è stato anche lui abbandonato all’ingresso di un orfanotrofio fatto costruire da una pagoda di monaci, dopo alcuni mesi i monaci hanno notato che Tinh era malato, lo portarono per un controllo medico in una infermeria dove risulto sieropositivo. I monaci decisero così di affidarlo al Mai Tam Center.
Tran An Nhien è nata il 17 giugno 2020.La piccolina viene da Hue uan provincia del centro del Vietnam. Anche lei è stata trovata alla porta di un orfanotrofio di monaci budditi; quando alla visita medica la bimba è risultata HIV l’hanno affidata all’ufficio governativo per l’assistenza sociale, il quale ha contattato il centro Mai Tam e così Nienh vive a Saigon dai padri camilliani.
Phuong Ngoc Nhien è nata il 15 gennaio 2018. Nhien quando aveva solo due giorni è stata abbandonata per la strada nella provincia di Dong Nai, non aveva neppure un nome. Alcuni passanti la vedono e la portano ad un ospedale pediatrico dove vive per otto mesi, le infermiere si accorsero che era sieropositiva ed hanno contattato il Mai Tam Center dove la piccolina ora vive.
Phuong Hoang Mai Khol è nata l’1 gennaio 2019. Una mattina al Mai Tam Center squilla il telefono ed una voce anonima diceva che nel parco vicino al Centro era stata abbandonata una piccola bambina. Giunti sul posto abbiamo trovato la piccolina in un secchio, era sporca e maleodorante e sembrava affamata, senza aver ricevuto latte da alcuni giorni. Mai Khol ha l’HIV ed inoltre è anche disabile poverina: la sua gamba ha un problema e non può stare in piedi, ha bisogno di un tutore per camminare.
Khoai Tay è nata il 25 aprile 2021. Subito dopo il parto la madre di Khoai Tay ha affidato la figlia ad assistenti sociali in ospedale, dicendo che non la voleva perché era HIV perché avuta da un uomo diverso (che l’aveva infettata) da suo marito dal quale aveva avuto un figlio sano. Il marito dunque insieme con la madre rifiuta la bambina. Avendo anche la madre HIV gli assistenti sociali la affidano al Mai Tam, si spera che in futuro la bambina possa tornare a vivere con la madre.
Tran Quanh Huy è nato il 12 giugno 2015. Dopo che la madre di Huy è morta di AIDS, suo padre è caduto in depressione e si è impiccato davanti al piccolo che aveva solo 3 anni. Divenuto orfano di entrambi i genitori e con AIDS lo zio non è stato capace di prendersi cura di lui e lo ha così portato al Mai Tam. Ora Huy è iscritto al primo grado della scuola primaria.
Nguyen Van Hung è nato il 13 gennaio 2014 ed è il fratello maggiore di Nahn e come lui è stato abbandonato in riva al mare di Phan Thient. Quando è arrivato al Mai Tam aveva già il primo statdio di AIDS ed era in gravi condizioni, affetto da TBC ed è dovuto rimanere in ospedale per diversi mesi. Ora il bambino sta meglio e frequenta il secondo grado della scuola primaria.
III. IL REGOLAMENTO DEL PROGRAMMA DI ADOZIONE: REGALA UN SORRISO A SAIGON IN VIETNAM 2022-25
- La quota annuale per l’adozione a distanza è di Euro 300 a persona e l’impegno è triennale per un totale di Euro 900.
- Raccolte le 10 quote annuali per un totale di Euro 3000, con bonifico bancario e facendoci carico delle spese bancarie in ricezione, con qualifica OUR, eroghiamo l’intera somma al Mai Tam Center dei camilliani.
- I responsabili ci inviano ricevuta di Euro 3000.
- Una volta al mese i Responsabili distribuiscono Euro 25 ad ogni bambinosecondo la modalità espressa nel seguente punto
- I 25 euro nel seguente modo:
5.1. Educazione (tasse scolastiche e di iscrizione delle bambine adottate)
5.2 Alimentazione (farina, fagioli, cereali)
5.3 Medicine e visite mediche, qualora che ne fosse bisogno in seguito all’aggravarsi dell’HIV. - Mensilmente Padre Giovanni e Men si prenderanno cura di scrivere un resoconto di come il denaro sia stato impiegato ed ogni semestre, od in occasione di un nostro viaggio di solidarietà provvederà a consegnarci ricevute di quanto speso.
- Al termine dell’ anno in una approfondita revisione con i Responsabili si provvederà a rinnovare l’annualità successiva
- Per tutti questi motivi di impegno sono ad esortare tutti i genitori adottivi a non abbandonare il programma di adozione, viste anche le precarie situazioni di salute delle piccole.
- Le vie di informazione saranno solo 3:
9.1. La pagina web dedicata al nostro programma, dove si troveranno i dati generali dei bambini, dei pagamenti e della situazione in cui essi vivono. Tale pagina è visibile a tutti
9.2. La chat del gruppo di adozioni a distanza. In questa a scadenza regolare i Responsabili provvederanno ad inviare notizie più specifiche.
9.3 Una chat personale con i Responsabili in lingua inglese attraverso la quale avere notizie più dettagliate sui bambini. - Il programma è triennale e non rinnovabile.
Bergamo, 6 settembre 2022